Nel dopoguerra i nonni ebbero l’idea di fornire ospitalità.
Non un albergo ma camere per l’estate e per i villeggianti.
Nel 2001 ho incontrato il designer Paolo Fiorentini e da questo incontro di opposti, faticoso, interessante e proficuo, sono ri-nate le cinque camere della nostra Locanda.
Abbiamo utilizzato a piene mani il vetro, il ferro, il legno e la pietra, lavori di artigiani locali e grandi designer italiani degli ultimi 100 anni, perché differenti materiali e differenti forme riempissero gli occhi e la mente.
Materiali da sfiorare e da guardare.
Ambienti in cui smarrire la sostanza del presente per addentrarsi in uno spazio senza tempo. Perdere il senso del qui e ora per addentrarsi nell’altrove.
In una calda atmosfera che abbraccia il passato e il futuro. La realtà e l’immaginazione. La memoria e la calda sensazione di essere a casa.