Sui nostri colli era usanza avere un albero di Lauro prunus laurocerasus dal quale raccogliere le preziose bacche che, lasciate in infusione, davano origine ad un elisir da offrire agli ospiti di riguardo.
Così è il nostro Laurino, semplice, rotondo, autentico perche fatto con pochi, essenziali ingredienti.
“V’è in Bologna, come in altri luoghi, l’usanza di ornare la vigilia di Natale le botteghe e le case con un gran ramo di alloro; e ciò dicesi per allontanare gli spiriti maligni.
Si vede in campagna l’alloro usato per insegna delle osterie, onde il proverbio: al ban ven al n’ha bisagn ed frâsca.
Dall’alloro si suole in campagna prendere augurio della buona o cattiva stagione. Se ne gettano alcune foglie sul fuoco: se bruciando fanno rumore, la raccolta sarà buona; al contrario no.
Nella medicina popolare colle foglie di lauro si sanano le punture delle vespi. Le stesse foglie applicate alle mammelle fanno retrocedere il latte: e in decozione si dicono efficaci contro la sordità”
Gaspare Ungarelli (1921) Le piante aromatiche e medicinali nell’uso e nella tradizione popolare bolognese. Società
Emiliana Pro Montibus et Silvis, Tipografia L. Parma, Bologna (ristampa anastatica: 2009, Arnaldo Forni Editore, Sala
Bolognese-BO)